L’arte contemporanea
Il 5 agosto scorso siamo partiti in 14 per salire in montagna e fare il giro del Monviso. Il noi include me, gli artisti e i grafici che hanno realizzato il catalogo della mostra.
È stato durante il cammino che ha avuto inizio Passi erratici. Un progetto che attraverso la semplice sostituzione di una lettera si appropria delle caratteristiche del masso erratico per trasferirle in un’azione che vuole essere in movimento attivo, esplorare il legame tra montagna e pianura e riflettere sui cambiamenti della natura e dell’uomo. Obiettivi che condivide con il festival Torino e le Alpi, la cornice in cui questo progetto è inserito.
Al contrario di un masso erratico, noi siamo però partiti della pianura per arrivare alla montagna.
Una montagna leggendaria e storica, citata da Virgilio nell’Eneide e attraverso le cui pendici, per la precisione dal colle delle Traversette, alcuni storici sostengono sia passato Annibale con i suoi elefanti. Poco lontano da quel colle nel 1479 iniziò la realizzazione del Buco di Viso, il primo traforo alpino della storia che rappresenta anche una delle più antiche opere di ingegneria civile di alta montagna. Più a valle si trova il bosco dell’Alevè, oggetto nel 1400 di una delle prime leggi di salvaguardia naturalistica. Sulla cima invece ci arrivò, nel 1863, Quintino Sella che l’anno successivo fu tra i fondatori del Club Alpino Italiano.
Storia, ingegneria, natura e leggenda. Il Viso racchiude in sé l’essenza della montagna. Essenza che durante i giorni di cammino è servita da spunto per la realizzazione di molti tra i lavori che saranno presentati nelle mostre che il 12 e 13 settembre apriranno al Museo Nazionale della Montagna di Torino e al Forte di Exilles.
Laura Pugno, Brave New Alps, How We Dwell, Luca Giacosa, Fabio Battistetti, Jonathan Vivacqua, Marina Girardi, Alessandro Quaranta, Francesco Del Conte, Enrico Gaido, Pierluigi Pusole e Walter Visentin hanno esplorato il tema della montagna utilizzando linguaggi e approcci diversi. Come nel panorama a 360° che si vede da ogni cima, Passi Erratici presenterà fotografie, installazioni, video, sculture e performance che trattano i temi del viaggio e dell’esplorazione, della memoria della vita alpina passata e di quella presente, della forza ispiratrice della natura, dell’ecologia ed ecosostenibilità, della montagna vista in relazione con la città.
Scopo finale della mostra non è fornire valutazioni o risposte, ma portare a riflettere su un ambiente diverso da quello che quasi ognuno di noi vive quotidianamente. Allo stesso tempo vicina e lontana la montagna è un punto di osservazione privilegiato su tutto ciò che ci circonda e il lavoro di questi undici artisti è un panorama che offre preziosi spunti e originali punti di vista.
Stefano Riba, curatore di Passi erratici
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ciao,
leggo solo ora di questa bella iniziativa, peccato non averlo saputo prima
avremmo volentieri partecipato, ci occupiamo di promozione delle valli del monviso da alcuni anni con il progetto altramontagna
con alcuni degli artisti da voi coinvolti avevano lavorato nel museo aperto di barge, alcuni anni fa
comunque se possiamo essere d’aiuto non avete che da contattarci
in bocca al lupo per la mostra
saluti
marco gattinoni
associazione sassi vivaci